Turismo contro
il pizzo: plaude
la Germania
ROMA - Anche col turismo si
può combattere la mafia. È con
questa convinzione che l'associazione
Addiopizzo
, fra le altre iniziative,
sta lavorando da qualche
tempo per sviluppare forme di turismo
responsabile. Rilanciando
l'immagine della Sicilia, ma anche
fornendo ai viaggiatori gli strumenti
per non alimentare, seppur
involontariamente, l'imprenditoria
criminale. Si inscrive in questo
quadro l'iniziativa di produrre
una piantina turistica della città di
Palermo, distribuita gratuitamente
presso gli uffici dell'Azienda di
Promozione Turistica (APT) del
capoluogo siciliano. Non una
piantina qualunque, ma una carta
topografica che segnala circa 400
esercizi esercizi commerciali che
non pagano il pizzo, permettendo
al turista di evitare di finanziare,
col proprio denaro, l'economia
legata alla mafia. Da oggi, per
iniziativa congiunta di Addiopizzo
e dell'ambasciata tedesca in
Italia, questa piantina è disponibile
anche in tedesco (scaricabile
gratuitamente da internet e prossimamente
pubblicata anche su riviste
specializzate e guide turistiche);
un passo importante, se si
considera che in Italia il flusso di
turisti dalla Germania è quello
più cospicuo: otto milioni e mezzo
sono stati gli arrivi nel 2005,
più della somma di quelli dagli
Stati Uniti e dal Regno Unito
(ISTAT); logico dunque cominciare
proprio da qui un'opera coordinata
di costruzione del turismo
responsabile. Addiopizzo
è
un'associazione di volontariato
nata nel 2004; a qualche mese fa
risale invece la nascita di Addiopizzo
Travel, che organizza viaggi
«pizzo free»in Sicilia. - La valenza
di questi viaggi è duplice. - A
parlare è Francesca Vannini-Parenti,
fondatrice e responsabile di
Addiopizzo Travel - Da un lato,
chi si affida a noi ha la garanzia di
non finanziare la mafia con le
proprie vacanze. Dall'altro, ha la
possibilità di scoprire una Sicilia
diversa e fuori dagli stereotipi.
Francesco Bianco
(da «La Discussione»,
24-25/1/2010, p. 9) |
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