Filoni antichi e nuovi nei libri distribuiti da una galassia
di piccole e grandi editrici
ROMA - Se
si potesse certificare, come si fa coi ragazzi, lo stato di
salute dell'editoria cattolica italiana, di certo le si
potrebbe attribuire, con felice metafora, una “sana e
robusta costituzione”.
Decine di case editrici, un vasto catalogo di opere di
argomento disparato, una rete di librerie specializzate e
una catena distributiva efficiente, un'associazione di
categoria, un consorzio e oggi anche un portale: è questa la
confortante fotografia di un movimento culturale tutt'altro
che moribondo agli inizi del nuovo millennio.
L'Unione
Editori e Librai Cattolici Italiani, presieduta
dall'amministratore delegato Giorgio Raccis, conta fra i
propri affiliati circa cinquanta case editrici e più di
cento librerie; queste ultime, secondo una recente indagine
dell'UELCI (2002), gestiscono l'8% delle vendite totali di
libri nel nostro paese; il Consorzio per l'Editoria
Cattolica, attraverso il portale di informazione
bibliografica
Rebeccalibri.it, ha dato un ulteriore
stimolo alla comunicazione fra editori e librai da un lato e
fra editori e lettori dall'altro.
I
tempi sono senz'altro cambiati dal secondo dopoguerra.
Allora il movimento degli editori cattolici era meno forte e
meno organizzato. Al contesto socioeconomico dell'Italia,
paese sconfitto, ad una Chiesa bisognosa di rinnovamento, si
associavano un'offerta culturale limitata e una
distribuzione praticamente inesistente.
Durante il Fascismo, che aveva azzerato lo spazio del libero
pensiero e del dibattito, l'attività editoriale e culturale
in genere aveva vissuto una stagione difficile; nel mondo
cattolico, per il loro carattere spiccatamente antifascista,
si erano distinte (pur con le ovvie limitazioni imposte
dalla situazione)
Morcelliana e
Studium, nate
entrambe per iniziativa di giovani cattolici (fra i quali,
in entrambi i casi, figura Giovanni Battista Montini, il
futuro Papa Paolo VI).
La
crescita del movimento conobbe il suo punto di svolta negli
anni '60 e '70, in seguito al Concilio Vaticano II; la
Chiesa ne uscì rinnovata negli aspetti dottrinali e
pastorali, l'economia e un ritrovato ottimismo furono il
terreno fertile per nuovi fermenti editoriali; sorsero o
ripresero vigore le cosiddette case editrici
“d'avanguardia”, con orientamenti progressisti pur
nell'alveo dell'ortodossia religiosa:
Cittadella
(fondata nel 1939),
Marietti (già tipografia
pontificia da oltre un secolo),
Gribaudi (prima
orientato a una produzione per ragazzi, poi “convertito” a
studi biblici e patristici); si cominciò a dare spazio all'interdisciplinarità
e all'ecumenismo; nella prefazione alla Storia ecumenica
della Chiesa edita da
Queriniana, lo storico
bolognese Giuseppe Alberigo segnalava la novità di un'opera
scritta da autori di provenienza confessionale differente:
«Questa Storia ecumenica della Chiesa fa invecchiare
qualitativamente il modo sin qui praticato di redigere le
storie ecclesiastiche, che appaiono ad un tratto anguste,
povere e settoriali»; presso le case editrici cattoliche
trovavano spazio autori protestanti e ortodossi; la
salesiana
SEI (Società Editrice Internazionale),
intanto, pubblicava opere di noti giornalisti come Sergio
Zavoli, Enzo Biagi e soprattutto Vittorio Messori che, con
“Ipotesi su Gesù”, sfiorò la vittoria al Premio Bancarella.
Nel corso degli anni il diaframma che aveva tenuto divise
l'editoria cattolica e quella laica si è andato
progressivamente assottigliando; alle aperture post
conciliari degli editori “religiosi” nei confronti della
cultura laica e interconfessionale va affiancata, per
converso, una nuova disponibilità delle case editrici laiche
(Feltrinelli, Mondadori, Garzanti, per non parlare del
Mulino) verso temi, autori e opere cari al mondo cattolico:
si può oggi ben dire che la distinzione fra case editrici
laiche e cattoliche, se non inesistente, sia quanto meno
molto sfumata.
Ma
chi sono questi editori? Qual è la loro offerta culturale e
quali sono i loro rapporti con le componenti del mondo
cattolico? Immaginare una schiera compatta e monolitica è
quanto mai fuoriviante; sotto l'ombrello dell'editoria
cattolica troviamo realtà molto diverse fra loro: basti
pensare, per esempio, all'”impero” delle
Paoline e
alla
Locusta; da un lato un vero e proprio
mastodonte, con uno sterminato catalogo aperto a tutti i
settori dell'editoria e sostenuto dall'attività di una
importante catena di librerie; dall'altro una lodevole e
paziente attività artigianale, legata alla figura di Rienzo
Colla, cui si deve la riscoperta delle opere di don Primo
Mazzolari.
La
galassia che andiamo a esplorare è espressione delle più
diverse componenti del cattolicesimo e mostra un impegno
professionale applicato ai settori più disparati.
Un
tratto peculiare della realtà italiana, notano gli esperti,
è la presenza sul mercato di editori che sono dirette
espressioni delle congregazioni religiose: a quelle fondate
da Don Giovanni Alberione (la cosiddetta “Famiglia Paolina”)
sono legate, oltre alle Paoline, anche le
Edizioni
San Paolo;
Àncora è
nata e si è sviluppata in seno alla comunità dei Pavoniani;
Edizioni Dehoniane Bologna
(EDB) devono
il loro nome alla congregazione fondata da Padre Leone Dehon;
Qiqajon
(dal nome dell'alberello che Dio fece crescere sopra la
testa del profeta Giona per dargli un momento di gioioso e
gratuito riposo nella frescura) rappresenta lo sbocco
editoriale degli studi condotti nel Monastero di Bose;
dietro
a un nome apparentemente “neutro”, la Società Editrice
Internazionale è espressione della cultura salesiana (come
anche
Elledici
e LAS,
Libero Ateneo Salesiano);
sono solo alcuni esempi, che ben testimoniano l'impegno in
prima linea delle congregazioni religiose nella diffusione
dei valori cristiani attraverso uno strumento antico ma
ancora potente come il libro (affiancato, al giorno d'oggi,
dai periodici e dai nuovi prodotti multimediali).
Altri movimenti spirituali e associazioni hanno dato vita a
iniziative editoriali: Pro Civitate Christiana (Cittadella),
Comunione e Liberazione (Jaca Book), Azione Cattolica
(Anonima Veritas Editrice); per non parlare delle
case editrici che si sono sviluppate in seno agli atenei
religiosi:
Vita e Pensiero (Università Cattolica) e
la già citata LAS.
Particolarmente florido, presso queste case editrici, è il
campo degli studi storici, filosofici e soprattutto
teologici: esegesi biblica, letteratura cristiana antica,
storia delle religioni, filosofia e teologia sono i temi
principali dell'attività editoriale di Morcelliana;
carattere d'eccellenza, nell'ambito delle scienze umane, ha
senz'altro Studium, da sempre legata agli ambienti
universitari (in particolare alla Federazione degli
Universitari Cattolici Italiani). Attualmente pubblica
saggistica filosofica, letteraria e storica, con
un'attenzione particolare alla storia politica dell'Italia
novecentesca.
Vita e pensiero, casa editrice dell'Università Cattolica di
Milano, è caratterizzata da una produzione di opere
destinate al mondo accademico (studi, ricerche, manuali) ma
anche al pubblico dei non specialisti, attraverso una
sezione dedicata alla saggistica più “divulgativa”
nell'ambito delle scienze sociali e religiose.
Sfogliando il catalogo della romana
Borla ci si
imbatte in titoli appartenenti al campo delle scienze della
religione, sociologia, psicologia, psicoanalisi, psichiatria
e pedagogia.
Il
tema della pace, di stretta attualità, caratterizza il
profilo e i cataloghi di svariate case editrici:
La
Meridiana, che offre spazio alle tematiche che furono
care a Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta scomparso negli
anni '90; l'Editrice Missionaria Italiana, di
proprietà di 15 istituti attivi in Italia e all'estero;
Icone, che presenta una collana curata dal Centro
Interconfessionale per la Pace (CIPAX).
Tematiche sociali (oltre a storia, pedagogia e
spiritualità), con particolare attenzione al rapporto fra
“nord” e “sud” del mondo, distinguono la veronese
Il
segno dei Gabrielli.
Fra i settori maggiormente frequentati dall'editoria di
ispirazione cattolica c'è senz'altro quello dei libri (e
prodotti multimediali) per ragazzi. In anni in cui sul
settore scolastico dominava egemone la cultura marxista,
La Scuola ha imposto il proprio marchio come baluardo
dei valori cattolici, offrendo a generazioni di insegnanti e
alunni strumenti per l'insegnamento e l'apprendimento delle
diverse discipline a tutti i livelli. Oggi La Scuola vanta
un catalogo librario vasto e diversificato (dalle scienze
dell'educazione ai testi per la scuola di ogni ordine e
grado, dalla letteratura per ragazzi alle scienze
religiose), ma anche sussidi didattici, riviste
specializzate (scuola, pedagogia, famiglia), oltre a una
intensa attività di organizzazione di convegni, seminari e
corsi, anche online. Ai giovanissimi dedicano particolare
attenzione anche le Paoline: il catalogo scuola è
caratterizzato dall'utilizzo della musica “come strumento di
formazione e apprendimento, insieme al gioco, al teatro,
alle attività espressive”; un secondo catalogo, “Il Parco
delle Storie”, è invece dedicato alla narrativa per ragazzi,
ordinata secondo l'età dei destinatari; una terza collana,
di carattere più spiccatamente religioso, è dedicata alla
catechesi. Due fortunate collane per ragazzi fanno di
Piemme (che pubblica, con successo, anche collane di
narrativa e saggistica per adulti) uno degli editori leader
del settore in Italia: il Battello a Vapore, che annovera
anche titoli di autori giovanissimi, e soprattutto Geronimo
Stilton, che prende il nome dal personaggio da Elisabetta
Dami, protagonista di libri tradotti in decine di lingue e
venduti in milioni di copie in tutto il mondo. A questi
esempi se ne potrebbero aggiungere altri, da Jaca Book alla
trapanese
Il Pozzo di Giacobbe, impegnate anche su
altri fronti; valga per tutte, a testimonianza dell'impegno
dell'editoria cattolica in questo ambito, la forte presenza
al recente Bologna Children's book fair, uno fra i più
importanti eventi fieristici internazionali del settore.
servizio a cura di
Francesco Bianco
(da «La Discussione»,
3/4/2009, pp. 6-7) |
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