Filoni antichi e nuovi nei libri distribuiti da una galassia di piccole e grandi editrici

ROMA - Se si potesse certificare, come si fa coi ragazzi, lo stato di salute dell'editoria cattolica italiana, di certo le si potrebbe attribuire, con felice metafora, una “sana e robusta costituzione”.

Decine di case editrici, un vasto catalogo di opere di argomento disparato, una rete di librerie specializzate e una catena distributiva efficiente, un'associazione di categoria, un consorzio e oggi anche un portale: è questa la confortante fotografia di un movimento culturale tutt'altro che moribondo agli inizi del nuovo millennio.

[© La Discussione 2009]

L'Unione Editori e Librai Cattolici Italiani, presieduta dall'amministratore delegato Giorgio Raccis, conta fra i propri affiliati circa cinquanta case editrici e più di cento librerie; queste ultime, secondo una recente indagine dell'UELCI (2002), gestiscono l'8% delle vendite totali di libri nel nostro paese; il Consorzio per l'Editoria Cattolica, attraverso il portale di informazione bibliografica Rebeccalibri.it, ha dato un ulteriore stimolo alla comunicazione fra editori e librai da un lato e fra editori e lettori dall'altro.

I tempi sono senz'altro cambiati dal secondo dopoguerra. Allora il movimento degli editori cattolici era meno forte e meno organizzato. Al contesto socioeconomico dell'Italia, paese sconfitto, ad una Chiesa bisognosa di rinnovamento, si associavano un'offerta culturale limitata e una distribuzione praticamente inesistente.

Durante il Fascismo, che aveva azzerato lo spazio del libero pensiero e del dibattito, l'attività editoriale e culturale in genere aveva vissuto una stagione difficile; nel mondo cattolico, per il loro carattere spiccatamente antifascista, si erano distinte (pur con le ovvie limitazioni imposte dalla situazione) Morcelliana e Studium, nate entrambe per iniziativa di giovani cattolici (fra i quali, in entrambi i casi, figura Giovanni Battista Montini, il futuro Papa Paolo VI).

La crescita del movimento conobbe il suo punto di svolta negli anni '60 e '70, in seguito al Concilio Vaticano II; la Chiesa ne uscì rinnovata negli aspetti dottrinali e pastorali, l'economia e un ritrovato ottimismo furono il terreno fertile per nuovi fermenti editoriali; sorsero o ripresero vigore le cosiddette case editrici “d'avanguardia”, con orientamenti progressisti pur nell'alveo dell'ortodossia religiosa: Cittadella (fondata nel 1939), Marietti (già tipografia pontificia da oltre un secolo), Gribaudi (prima orientato a una produzione per ragazzi, poi “convertito” a studi biblici e patristici); si cominciò a dare spazio all'interdisciplinarità e all'ecumenismo; nella prefazione alla Storia ecumenica della Chiesa edita da Queriniana, lo storico bolognese Giuseppe Alberigo segnalava la novità di un'opera scritta da autori di provenienza confessionale differente: «Questa Storia ecumenica della Chiesa fa invecchiare qualitativamente il modo sin qui praticato di redigere le storie ecclesiastiche, che appaiono ad un tratto anguste, povere e settoriali»; presso le case editrici cattoliche trovavano spazio autori protestanti e ortodossi; la salesiana SEI (Società Editrice Internazionale), intanto, pubblicava opere di noti giornalisti come Sergio Zavoli, Enzo Biagi e soprattutto Vittorio Messori che, con “Ipotesi su Gesù”, sfiorò la vittoria al Premio Bancarella.

Nel corso degli anni il diaframma che aveva tenuto divise l'editoria cattolica e quella laica si è andato progressivamente assottigliando; alle aperture post conciliari degli editori “religiosi” nei confronti della cultura laica e interconfessionale va affiancata, per converso, una nuova disponibilità delle case editrici laiche (Feltrinelli, Mondadori, Garzanti, per non parlare del Mulino) verso temi, autori e opere cari al mondo cattolico: si può oggi ben dire che la distinzione fra case editrici laiche e cattoliche, se non inesistente, sia quanto meno molto sfumata.

Ma chi sono questi editori? Qual è la loro offerta culturale e quali sono i loro rapporti con le componenti del mondo cattolico? Immaginare una schiera compatta e monolitica è quanto mai fuoriviante; sotto l'ombrello dell'editoria cattolica troviamo realtà molto diverse fra loro: basti pensare, per esempio, all'”impero” delle Paoline e alla Locusta; da un lato un vero e proprio mastodonte, con uno sterminato catalogo aperto a tutti i settori dell'editoria e sostenuto dall'attività di una importante catena di librerie; dall'altro una lodevole e paziente attività artigianale, legata alla figura di Rienzo Colla, cui si deve la riscoperta delle opere di don Primo Mazzolari.

La galassia che andiamo a esplorare è espressione delle più diverse componenti del cattolicesimo e mostra un impegno professionale applicato ai settori più disparati.

Un tratto peculiare della realtà italiana, notano gli esperti, è la presenza sul mercato di editori che sono dirette espressioni delle congregazioni religiose: a quelle fondate da Don Giovanni Alberione (la cosiddetta “Famiglia Paolina”) sono legate, oltre alle Paoline, anche le Edizioni San Paolo; Àncora è nata e si è sviluppata in seno alla comunità dei Pavoniani; Edizioni Dehoniane Bologna (EDB) devono il loro nome alla congregazione fondata da Padre Leone Dehon; Qiqajon (dal nome dell'alberello che Dio fece crescere sopra la testa del profeta Giona per dargli un momento di gioioso e gratuito riposo nella frescura) rappresenta lo sbocco editoriale degli studi condotti nel Monastero di Bose; dietro a un nome apparentemente “neutro”, la Società Editrice Internazionale è espressione della cultura salesiana (come anche Elledici e LAS, Libero Ateneo Salesiano); sono solo alcuni esempi, che ben testimoniano l'impegno in prima linea delle congregazioni religiose nella diffusione dei valori cristiani attraverso uno strumento antico ma ancora potente come il libro (affiancato, al giorno d'oggi, dai periodici e dai nuovi prodotti multimediali).

Altri movimenti spirituali e associazioni hanno dato vita a iniziative editoriali: Pro Civitate Christiana (Cittadella), Comunione e Liberazione (Jaca Book), Azione Cattolica (Anonima Veritas Editrice); per non parlare delle case editrici che si sono sviluppate in seno agli atenei religiosi: Vita e Pensiero (Università Cattolica) e la già citata LAS.

Particolarmente florido, presso queste case editrici, è il campo degli studi storici, filosofici e soprattutto teologici: esegesi biblica, letteratura cristiana antica, storia delle religioni, filosofia e teologia sono i temi principali dell'attività editoriale di Morcelliana; carattere d'eccellenza, nell'ambito delle scienze umane, ha senz'altro Studium, da sempre legata agli ambienti universitari (in particolare alla Federazione degli Universitari Cattolici Italiani). Attualmente pubblica saggistica filosofica, letteraria e storica, con un'attenzione particolare alla storia politica dell'Italia novecentesca.

Vita e pensiero, casa editrice dell'Università Cattolica di Milano, è caratterizzata da una produzione di opere destinate al mondo accademico (studi, ricerche, manuali) ma anche al pubblico dei non specialisti, attraverso una sezione dedicata alla saggistica più “divulgativa” nell'ambito delle scienze sociali e religiose.

Sfogliando il catalogo della romana Borla ci si imbatte in titoli appartenenti al campo delle scienze della religione, sociologia, psicologia, psicoanalisi, psichiatria e pedagogia.

Il tema della pace, di stretta attualità, caratterizza il profilo e i cataloghi di svariate case editrici: La Meridiana, che offre spazio alle tematiche che furono care a Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta scomparso negli anni '90; l'Editrice Missionaria Italiana, di proprietà di 15 istituti attivi in Italia e all'estero; Icone, che presenta una collana curata dal Centro Interconfessionale per la Pace (CIPAX).

Tematiche sociali (oltre a storia, pedagogia e spiritualità), con particolare attenzione al rapporto fra “nord” e “sud” del mondo, distinguono la veronese Il segno dei Gabrielli.

Fra i settori maggiormente frequentati dall'editoria di ispirazione cattolica c'è senz'altro quello dei libri (e prodotti multimediali) per ragazzi. In anni in cui sul settore scolastico dominava egemone la cultura marxista, La Scuola ha imposto il proprio marchio come baluardo dei valori cattolici, offrendo a generazioni di insegnanti e alunni strumenti per l'insegnamento e l'apprendimento delle diverse discipline a tutti i livelli. Oggi La Scuola vanta un catalogo librario vasto e diversificato (dalle scienze dell'educazione ai testi per la scuola di ogni ordine e grado, dalla letteratura per ragazzi alle scienze religiose), ma anche sussidi didattici, riviste specializzate (scuola, pedagogia, famiglia), oltre a una intensa attività di organizzazione di convegni, seminari e corsi, anche online. Ai giovanissimi dedicano particolare attenzione anche le Paoline: il catalogo scuola è caratterizzato dall'utilizzo della musica “come strumento di formazione e apprendimento, insieme al gioco, al teatro, alle attività espressive”; un secondo catalogo, “Il Parco delle Storie”, è invece dedicato alla narrativa per ragazzi, ordinata secondo l'età dei destinatari; una terza collana, di carattere più spiccatamente religioso, è dedicata alla catechesi. Due fortunate collane per ragazzi fanno di Piemme (che pubblica, con successo, anche collane di narrativa e saggistica per adulti) uno degli editori leader del settore in Italia: il Battello a Vapore, che annovera anche titoli di autori giovanissimi, e soprattutto Geronimo Stilton, che prende il nome dal personaggio da Elisabetta Dami, protagonista di libri tradotti in decine di lingue e venduti in milioni di copie in tutto il mondo. A questi esempi se ne potrebbero aggiungere altri, da Jaca Book alla trapanese Il Pozzo di Giacobbe, impegnate anche su altri fronti; valga per tutte, a testimonianza dell'impegno dell'editoria cattolica in questo ambito, la forte presenza al recente Bologna Children's book fair, uno fra i più importanti eventi fieristici internazionali del settore.

servizio a cura di Francesco Bianco

(da «La Discussione», 3/4/2009, pp. 6-7)

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