Anche
l'Australia ha il suo Giffoni
C'era una volta Giffoni Valle
Piana, paese dell'entroterra salernitano, la cui attivita
più significativa era la produzione di nocciole (nocelle nel
dialetto locale). Un paese che stava vivendo la sua
tranquilla, apparentemente sonnacchiosa esistenza, e che
aveva visto interrompersi, nel corso degli anni '60, un
lento ma costante increment0 demografico che durava dai
primi anni dcl secolo.
Ma il destino di Giffoni. rispetto a quello di molte altre
omologhe localiti del territorio, era ben diverso; nel 1971,
per iniziativa di un gruppo di giovani giffonesi (alcuni dei
quali ancora minorenni), ebbe origine quello che, in pochi
anni, sarebbe diventato il più importante festival
cinemalografico dedicato ai ragazzi: il Giffoni Film
Festival (GFF).
Un festival internazionale, con tanto di giuria e premi. ma
i cui spettatori e giurati sono bambini e ragazzi di etl
compresa fra i 6 e i 19 anni di età.
Parlarne ora è facile, ma nel 1971, anno della prima
edizione. I'ideatore Claudio Gubitosi e i suoi compagni di
ventura con la vendita dei biglietti, non incassarono che
una cinquantina di migliaia di lire. Anni di pionierisimo,
che tuttavia avevano già in sé il germe della pianta che ben
presto si sarebbe sviluppata: il GFF incontrò subito non
solo il favore della popolazione locale, ma anche e
soprattutto quello della critica cinematografica, della
stampa e degli "addetti ai lavori" in genere, crescendo anno
dopo anno.
Un numero sempre maggiore di sponsor si
affiancarono a chi, fin dai suoi primi vagiti, aveva
investito le proprie risorse nella creatura giffonese;
importanti personalita’ del mondo del cinema (da Sordi a
Benigni, da De Niro a Truffaut) resero omaggio, con la loro
presenza e partecipazione, a un festival i cui numeri,
ormai, erano distanti anni luce dalle poche decine di
spettatori e dalle 50 mila lire del 1971.
La crescita del progetto e’ avvenuta in termini non solo
quantitativi, ma anche attraverso la nascita di iniziative
legate all’impegno sociale: sono state avviate
collaborazioni con comunita’ di recupero per
tossicodipendenti e con i reparti pediatrici degli ospedali
(il progetto Movie Days Hospital, attraverso il quale i
piccoli pazienti di vari ospedali del salernitano possono
assistere a proiezioni di film, lezioni di cinema e di
argomenti legati alla salute).
Siamo alla storia recente: forti del successo dell’edizione
italiana, gli organizzatori (Gubitosi in testa) stanno
provando a esportare il GFF anche fuori dai confini
d’Italia: Albania, Polonia, Cina, Corea, India e soprattutto
gli Stati Uniti, dove e’ nato il Giffoni Hollywood Film
Festival.
Quest’anno e’ la volta dell’Australia. Si comincia a Sydney,
dal 26 al 28 marzo, con la proiezione di 12 pellicole
provenienti da diversi paesi europei: Danimarca, Francia,
Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito. I film
saranno divisi (secondo la tradizione del GFF) in sezioni a
seconda dell’eta’ del pubblico presente in sala, quello
delle scuole australiane.
In questa prima edizione le sezioni saranno due: Free to Fly
(12-14 anni) e Generation (15-19 anni).
Il 29 marzo la rassegna tocchera’ Canberra con la proiezione
di due film al National Museum; venerdi’ 30, di nuovo a
Sydney, e’ prevista la cerimonia di chiusura presso il
Parliament House, in Macquarie Street.
Presidente del Giffoni Film Festival Australia (GFFA) e’ il
Comm. Antonio Bamonte; nell’organizzazione di questa prima
edizione, oltre al direttivo del GFF, sono coinvolti
importanti enti italiani: in primis la Regione Campania, che
offre al festival la sponsorizzazione piu’ cospicua, poi il
Ministero dei Beni Culturali e il Ministero degli Esteri
(anche attraverso l’Istituto Italiano di Cultura di Sydney),
solo per citarne alcuni.
Nell’ambito della manifestazione verra’ presentato anche il
progetto On The Road Movie; alla presenza del
sottosegretario ai Trasporti, On. Andrea Annunziata, verra’
proiettato un cortometraggio che illustrera’ ai ragazzi le
piu’ importanti norme della sicurezza stradale.
Una sfida importante, dunque, nel segno della tradizione
giffonese: quella di lasciare ai giovani e ai giovanissimi,
attraverso il cinema, un’impronta culturale che li
accompagni e li aiuti anche fuori dalla sala e dalle aule
scolastiche. Che guidi la crescita dei ragazzi australiani
del 2000 come ha fatto con quelli di Giffoni, negli anni
’70, quando si guardavano i film sgranocchiando nocelle.
Francesco Bianco
(da «La
Fiamma», 6/3/2007, p. 24) |
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