Iskeliu, la Sardegna conquista
Sydney
Reduci dal successo del
Canberra Multicultural Festival, gli Iskeliu sono sbarcati a
Sydney, conquistandola con la loro musica in una serata di
grandi emozioni.
Le oltre trecento persone che il 15 febbraio hanno preso
d’assalto l’R.S.L. di Burwood, hanno avuto l’opportunità,
grazie a Sandro Fresi e al suo complesso, di ascoltare il
suono di strumenti antichi e poco noti al grande pubblico:
le launeddas, per esempio, strumento a fiato presente in
Sardegna già in epoca preromana, costituito da tre canne
per suonare le quali occorre la cosiddetta “respirazione
circolare”; o le benas, ancor meno note, con le quali
Giuseppe Orru ha suonato la sua Trassas, virtuoso brano
strumentale che ha entusiasmato i presenti in sala.
Sonorità mediterranee, in un alternarsi di lingue e
dialetti (sardo, corso, catalano e perfino latino tardo), di
canzoni originali o brani della tradizione, adattati dal
maestro Sandro fresi, appassionato ricercatore delle
tradizioni musicali della propria terra.
Il leader del gruppo ha guidato l’attentissimo pubblico
italo australiano attraverso la geografia e la storia della
Sardegna, ma sarebbe più corretto dire del Mediterraneo; i
confini sardi sono stati superati con Sartè, brano dedicato
alla località corsa situata di fronte a Tempio Pausania
(capoluogo della Gallura, dove ha sede l’associazione
culturale Iskeliu); o con Li Mutti, le cui sonorità,
influenzate dal chitarrismo iberico, sono testimoni della
lunga dominazione spagnola subita dalla Sardegna.
L’attività degli scorzatori di sughero, tipica dell’isola,
è stata ricordata in La foresta, uno dei rari canti di
lavoro sardi – come ha ricordato Fresi -; non poteva
mancare, infine, il ricordo di Fabrizio De André,
cantautore sensibile alle tradizioni musicali e dialettali
regionali (sua è, fra l’altro, la prefazione al primo disco
di Sandro Fresi, Iskeliu, inciso dieci anni fa), cui il
gruppo ha dedicato la versione sardo-catalana di Ave Maria
(brano scritto dallo stesso De André e presente nell’album
La buona novella, del 1970).
Alla realizzazione del concerto, organizzato dall’Istituto
Italiano di Cultura di Sydney, dal Five Dock Learning Centre
e dall’Associazione Culturale Sarda di Sydney, ha dato un
contributo fondamentale anche Renzo Sabatini, più volte
ringraziato durante l’esibizione.
- La Sardegna è una specie di continente; è una grande
isola, un po’ come l’Australia – ha scherzosamente detto
Sandro Fresi.
Per una sera, possiamo dirlo, la Sardegna ha conquistato
l’Australia, grazie alle performance di Paola Giua (voce e
percussioni), Mario Loi (chitarra e bouzuki) e Salvatore
Mannu (percussioni), oltre che dei già citati Salvatore
Fresi (organetto diatonico, ghironda) e Giuseppe Orru (benas,
launeddas, sulittus, serraggia).
La tourné australiana degli Iskeliu toccherà anche
Brisbane e Melbourne.
Francesco Bianco
(da «La
Fiamma», 21/2/2007, p. 21) |
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