Francesco
Bianco
(Univerzita Palackého v
Olomouci)
Nové studijní materiály k výuce italské syntaxe /
Nuovi strumenti per l'insegnamento della sintassi italiana
1. Obiettivo del progetto
Negli ultimi decenni gli studi sulla sintassi
(in particolar modo quelli sulla sintassi italiana) hanno
avuto un particolare sviluppo. A questo livello di analisi
della lingua sono stati dedicati convegni (per es.
SintAnt - La sintassi dell'italiano antico,
Roma 2002; X congresso della Società Internazionale di
Linguistica e Filologia Italiana su
Sintassi storica e
sincronica dell'italiano),
volumi scientifici (per es.
SIA)
e strumenti a cavallo fra volumi scientifici e
didattico-divulgativi (per es. La Fauci 2009).
La sintassi è largamente presente nelle
tre grandi grammatiche scientifiche dell'italiano moderno (Serianni
1988, Dardano/Trifone 1997 e GGIC), così come in opere più
recenti, di taglio particolare, dedicate all'italiano antico
(per es. GIA) e moderno (per es. De Santis/Prandi 2011).
Si tratta, tuttavia, di un interesse
tutto sommato recente, rispetto ad altri aspetti delle
lingue e dei dialetti, quali la fonologia, la morfologia, il
lessico e la stessa formazione delle parole. Basti solo
accennare qui ai numerosi studi di illustri linguisti della
prima metà del '900 che, nel descrivere varietà linguistiche
antiche e moderne, saltavano completamente o facevano solo
un rapido riferimento alla sintassi di tali varietà.
Questa premessa è importante, perché ha
delle ricadute anche sulla produzione con fini didattici e
divulgativi. Nella manualistica scolastica e in quella
dedicata agli apprendenti stranieri (cfr., per es., Patota
2003) la sintassi, pur presente, è trattata comunque in
subordine alla morfologia, cui è dedicato solitamente uno
spazio più ampio. Alcuni aspetti, inoltre (ordine delle
parole, rapporto fra sintassi e struttura
dell'informazione), sono parzialmente trascurati perfino
dalle migliori grammatiche di riferimento (scientifiche ma
utili anche in ambito didattico), quali le già citate
Serianni (1988) e Dardano/Trifone (1997). Diverso è il
discorso della GGIC, che non può essere classificata
come grammatica di riferimento né è impiegabile, per lo meno
come manuale, nella didattica.
In
ambito ceco, lo strumento più diffuso per l'insegnamento e
per lo studio della sintassi è il volumetto (in italiano) di
Zuzana Wotkeová (2005), molto sintetico (meno di 200 pagine,
di cui circa 60 dedicate alla sintassi) e basato su una sua
precedente dispensa uscita negli anni '90.
Quest'opera
ha, senza dubbio, un primato "storico", essendo la prima
opera (e probabilmente ancora la migliore, se non l'unica)
in lingua italiana sull'argomento prodotta in Repubblica
Ceca. Ha il pregio di glossare alcuni termini (per es. i
nomi delle diverse proposizioni secondarie), offrendone il
traducente in ceco: adottando, dunque, una prospettiva
ad hoc
per gli apprendenti cecofoni. Questa possibilità, tuttavia,
è sfruttata in maniera limitata: le voci tradotte sono poche
e manca, in appendice, un vero glossario tecnico, che
sarebbe stato assai utile; l'introduzione (Wotkeová 2005:
129-130), necessariamente sintetica (in un'opera che deve
concentrare, in poche pagine morfologia e sintassi) non
introduce alcun concetto teorico (per es, sintagma, ordine
delle parole, lingua
pro drop),
utile per evidenziare somiglianze e differenze di italiano e
ceco; mancano, per analoghe ragioni, dei paralleli con le
strutture del ceco nel corso della trattazione; manca una
sezione di esercizi (che sarebbe stata particolarmente
utile, soprattutto se alcuni di essi fossero stati pensati
apposta per studenti cecofoni: esercizi di traduzione, di
confronto fra le due lingue, etc.).
L'impostazione dell'opera è molto
scolastica e basata su una bibliografia di riferimento (Wotkeová
2005: 189) non aggiornatissima; appena sufficiente per chi
studia la lingua ma non per chi affronta lo studio dell'italianistica,
pur fuori dall'Italia.
Ci sono, inoltre, alcuni errori di cui
non si può dar conto in maniera esaustiva in questa sede.
Darò solo due esempi:
-
il
termine
morfosintassi
(già nel titolo del volume) è definito, sbrigativamente,
come sintesi di morfologia e sintassi, e come tale è
usato nel volume: «Da anni dura una controversia,
tuttora irrisolta, fra i sostenitori e gli oppositori
della suddivisione della grammatica in morfologia e
sintassi. Il nuovo termine "morfosintassi" è una sorta
di compromesso che sembra possa risolvbere il problema»
(Wotkeová 2005: 129 129). La definizione non è del tutto
sbagliata, ma è sicuramente riduttiva: la linguistica
moderna individua nella
morfosintassi,
piuttosto che un semplice iperonimo dei due settori
della lingua (morfologia
e sintassi),
un settore di studio che si occupa dell'interazione fra
morfologia e sintassi, concentrandosi, in particolare,
sui fenomeni di accordo;
-
alcuni esempi risultano piuttosto forzati: poco
naturali, poco comprensibili o non del tutto
accettabili: es. «Partita per Parigi, non ero più
informata» (Wotkeová 2005: 184)«Non giocava senza che tu
ci fossi» ( Wotkeová 2005: 184).
In sintesi, il volume di Wotkeová
(2005), pur avendo degli indiscutibili pregi ed essendo uno
strumento non ancora superato, in ambito ceco, mostra oggi
alcuni limiti, soprattutto come strumento didattico per i
corsi di sintassi (ai quali non è specificamente dedicato).
Uno strumento didattico pensato
esclusivamente per lo studio della sintassi non esiste
neppure in ambito italiano: la sintassi è trattata o
nell'ambito di manuali scolastici di grammatica (come già
accennato), oppure fatta oggetto di opere (pur validissime)
che non esauriscono l'argomento. Citiamo qualche esempio:
-
Telve (2013) si apre con
un'introduzione sul concetto si frase; seguono due
capitoli che riassumono, molto sinteticamente, le
caratteristiche della frase semplice (§ 2) e complessa §
3); chiude il volume un capitolo (§ 4), molto
interessante, dedicato all'interazione tra frase e
testo. Il volume offre molte informazioni teoriche
semplici. Mancando, tuttavia, una rassegna dei
costituenti della frase semplice e di quella complessa,
non può essere usato come manuale pratico a uso dello
studente di lingua;
-
Prandi (2013), partendo dalle
analisi tradizionali, affronta la sintassi della frase
complessa, cui applica gli strumenti della linguistica
moderna. Si tratta, anche in questo caso, di un'analisi
ben fatta ma generale, che non tratta tutti i tipi
proposizionali né dà indicazioni pratiche su come
costruire frasi sintatticamente corrette. Non tratta,
inoltre, la sintassi della frase semplice.
-
La Fauci (2009) offre una
panoramica sulla sintassi, vista (soprattutto) in una
prospettiva funzionale (§ IV); è una buona introduzione
teorica a questo settore della lingua, di cui si
considerano le categorie fondamentali (per es.
paratassi/ipotassi). I componenti della frase sono
considerati entro ampie categorie fondamentali (per es.
proposizioni completive e proposizioni attributive).
Ancora una volta, mancano le indicazioni pratiche,
fondamentali per lo studente che deve rafforzare la
propria capacità di padroneggiare la lingua. Il testo,
inoltre, ha un grado di complessità eccessivo rispetto
alle competenze, teoriche e pratiche, dello studente
straniero (ceco) medio di italianistica.
Obiettivo del progetto, dunque, è un
manualetto di sintassi italiana scritto in italiano (Bianco
2017). Ha carattere didattico-divulgativo ed è indirizzato a un pubblico di studenti universitari,
italiani e stranieri, così come a studenti non universitari
di lingua italiana o semplici appassionati di lingua.
Il manualetto cerca di
sintetizzare due tipi di nozioni: a) nozioni fondamentali di
carattere teorico sulla sintassi (frase, sintagma,
argomenti, valenze, nucleo della frase, predicato,
tema/rema, etc.); b) nozioni di carattere pratico per
analizzare la frase semplice (analisi logica) e complessa
(analisi del periodo), nonché per imparare (nel caso di uno
studente straniero così come nel caso di uno studente
italiano con qualche lacuna formativa) a costruire
correttamente una frase (per es., quali preposizioni usare
per esprimere il complemento di luogo).
Bianco (2017) è un'opera agile,
adatta allo studio universitario basato su moduli da 24-30
ore, come avviene ormai nella maggior parte d'Europa.
Parliamo di un volume di 132 pagine, che è possibile usare
anche come strumento di consultazione veloce, al di là
dell'esame. È strutturato in tre parti:
-
un'introduzione (§ 1, pp.
15-39) di carattere
teorico (da impiegare, per quel che riguarda i corsi
impartiti a UP, per le classi di KRI/SYNT1 e di KRI/SINT2;
sarebbe possibile anche un impiego per il corso di
KRI/SIJ, nelle lezioni che parlano della sintassi
dell'italiano contemporaneo);
-
una parte (§ 2, pp. 41-74) dedicata alla frase
semplice (da impiegare per le classi di KRI/SYNT1);
-
una parte (§ 3, pp. 75-108) dedicata alla frase
complessa (da impiegare per le classi di KRI/SYNT2);
-
una parte (§ 4,
pp. 109-124) dedicata alla sintassi "marcata" e alle strutture
tipiche del parlato, tradizionalmente trascurate
dalla grammatica tradizionale (da impiegare per le
classi di KRI/SYNT1 e di KRI/SINT2; sarebbe
possibile anche un impiego per il corso di KRI/SIJ,
nelle lezioni che parlano della sintassi
dell'italiano contemporaneo, e del corso KRI/HI).
Completano il volume due
pagine di rapide Conclusioni (pp. 125-126), un
Glossario dei termini tecnici (pp. 127-131) e la
Bibliografia finale (pp. 133-135).
Riferimenti bibliografici
Bianco, Francesco (2017),
Breve
guida alla sintassi italiana,
Cesati, Firenze.
Dardano, Maurizio /
Trifone, Pietro (1997),
La nuova grammatica della
lingua italiana,
Zanichelli, Bologna.
De Santis, Cristiana /
Prandi, Michele,
Le regole e le scelte:
manuale di linguistica e di grammatica italiana,
Utet, Torino 2011.
GGIC
= Lorenzo Renzi / Giampaolo Salvi / Anna Cardinaletti (eds.),
Grande
grammatica italiana di consultazione,
III, Il Mulino, Bologna 2001.
GIA
= Salvi, Giampaolo / Renzi, Lorenzo (eds.),
Grammatica dell'italiano
antico, il
Mulino, Bologna 2011.
La
Fauci, Nunzio (2009),
Compendio di sintassi
italiana,
il Mulino, Bologna.
Marazzini, Claudio (2004),
Breve storia della lingua
italiana,
il Mulino, Bologna.
Patota,
Giuseppe (2003),
Grammatica di riferimento
della lingua italiana per stranieri,
Società Dante Alighieri-Le Monnier, Roma-Firenze.
Prandi,
Michele (2013),
L'analisi del periodo,
Carocci, Roma.
Serianni, Luca (1988),
Grammatica italiana.
Italiano comune e lingua letteraria,
Utet, Torino.
SIA
= Maurizio Dardano (ed.),
Sintassi dell'italiano
antico,
Carocci, Roma 2012.
Telve,
Stefano (2013),
L'italiano: frasi e testo,
Carocci, Roma.
Wotkeová, Zuzana (2005),
Elementi di morfosintassi italiana, Brno.
2. Pubblicazioni legate al progetto*
-
[]
Nuovi strumenti per l'insegnamento
della lingua e della letteratura italiana in Repubblica
Ceca
in Edito, inedito, riedito. Saggi dall’ XI Congresso
degli Italianisti Scandinavi. Università del Dalarna -
Falun 9-11 giugno 2016, a cura di V. Nigrisoli Wärnhjelm
et al., Pisa University Press,
Pisa 2017, pp. 285-297
-
[]
Breve guida alla sintassi
italiana
Cesati, Firenze,
2017
-
[]
(curatela con Ludovica Colussi) AA.VV.,
L’approccio orientato
all’azione nell’apprendimento delle lingue. Spunti e
riflessioni per una didattica attiva
Casa delle
lingue, Barcellona 2016
-
[]
Per
una nuova didattica dell'italiano
in AA.VV.,
L’approccio orientato all’azione
nell’apprendimento delle lingue. Spunti e riflessioni
per una didattica attiva, a cura
di F. Bianco e L. Colussi,
Casa delle lingue,
Barcellona 2016, pp. 4-7
3. Comunicazioni orali e poster legati al
progetto*
4.
Link
utili
* L'elenco comprende anche lavori
prodotti a margine del progetto ma formalmente associati a esso.
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