ROMA - Nata nel 1956 per iniziativa di
un gruppo di religiosi dehoniani, la rivista
“Il Regno” è
stata la prima pietra
dell'attività editoriale
della congregazione;
nel giro
di alcuni anni si
sarebbe costituito
il Centro Editoriale
Dehoniano, variamente
impegnato
nell'editoria
periodica e libraria
di ispirazione cattolica.
Il nome risale direttamente
ai tempi
padre Leone
Dehon (nella foto,
1843-1925) fondatore
della congregazione; alla fine del
XIX secolo aveva fondato una rivista dal
titolo “Le Règne du Sacré-Coeur dans les
coeur et dans societés”.
«All'inizio la rivista, come molte altre, era
legata al mondo missionario;» ci spiega
padre Lorenzo Prezzi, attuale direttore
«non era altro che un piccolo foglio
informativo destinato ai benefattori delle
missioni. Con gli anni si è sviluppata
in una duplice direzione; il legame con
le missioni non è venuto meno, ma parallelamente
è stata affrontata la questione
sociale che è alla base del pensiero e
dell'opera del nostro fondatore, padre
Leone Dehon. Un punto di svolta è stato
senz'altro l'incrocio con il Concilio
Vaticano II».
Com'è “Il Regno” oggi?
La rivista è “duplice”: una volta esce come
“Attualità” (contiene articoli scritti
dalla redazione e dai collaboratori esterni,
ndr) e un'altra come “Documenti” (riporta
testi di istituti ecclesiali, ndr). Inoltre,
dagli anni '90, esce anche un “Annale”
che sintetizza le linee più recenti della
Chiesa. Negli ultimi tempi poi è cominciato
un impegno nell'organizzazione
di convegni e si è sviluppato lo strumento
telematico.
Internet, appunto: qual è il suo
ruolo per una rivista “di cultura e
dibattito”?
Con Internet il rapporto è conflittuale:
va detto che il web è uno strumento assai
utile per la pubblicazione di documenti,
ma la rivista cartacea ha un formato troppo
comodo e troppo legato alle abitudini
dei lettori per poter essere soppiantato.
Chi sono questi lettori?
Direi che per metà sono ecclesiastici, per
l'altra metà si tratta di laici: accademici,
politici e persone legate a biblioteche o
altre istituzioni che impartiscono l'insegnamento.
Tutti abbonati?
Gli abbonati sono circa diecimila, ma
“Il Regno” è presente anche in alcune
librerie.
Esiste la possibilità di abbonarsi e
leggere la rivista online?
Per gli abbonati esiste la possibilità di leggere
la rivista sul web, ma non è previsto
un abbonamento specifico a costo ridotto,
se è questo che intende.
Sulla rivista scrivono solo religiosi
o vi avvalete anche di collaborazioni
esterne?
I collaboratori esterni non sono molti: cito
Luigi Accattoli, vaticanista del Corriere
della Sera, e Piero Stefani.
Qual è il rapporto con la Chiesa?
Ci sono stati occasioni in cui il dibattito
con la Chiesa è stata anche acceso: per
esempio in occasione del referendum sul
divorzio (nel 1974, ndr) la rivista non delegittimava
la scelta di andare a votare.
Tuttavia, al di là di singole circostanze,
posso dire che noi siamo la più “affidabile”
fra le riviste cattoliche critiche.
Qual è stato e quale potrà essere
l'impatto dell'attuale crisi economica
sulle riviste come la vostra?
Fino ad oggi la crisi non ci ha colpiti, ma
in futuro potrebbe farlo, come del resto
con le altre iniziative editoriali. Le riviste
cattoliche in Italia subiranno uno “smagrimento”,
in termini di numero e in termini
di contenuti, ma la loro funzione
interna al mondo cattolico, quali strumenti
di formazione, è troppo importante
perché muoiano.