Colloquio con Renata Maderna, caporedattrice della rivista

Un punto di vista colto. Grazie a Famiglia oggi

ROMA - Rivista nata in seno al Centro Internazionale per gli Studi sulla Famiglia (CISF), dopo la morte di Don Zilli (primi anni '80), Famiglia Oggi è entrata a far parte della folta schiera dei Periodici San Paolo.

Obiettivo della rivista è quello di offrire un punto di vista sulle tematiche inerenti la famiglia, punto di vista più aggiornato di quello presentato dal Cisf, a cadenza biennale, attraverso il rapporto sullo stato della famiglia in Italia. Ciascun numero tratta monograficamente un argomento: famiglia e carcere, famiglia e denaro, social network, testamento biologico, aborto, solo per citarne alcuni; alla presentazione del tema fanno seguito contributi che lo analizzano da diversi punti di vista, dando alla rivista un carattere multidisciplinare. «Fra gli ultimi numeri, ne abbiamo dedicato uno, molto bello, a “Famiglia e sport”; con un’idea di fondo: i figli non devono servire ai genitori per soddisfare le proprie ambizioni». A parlare è Renata Maderna, caporedattrice dal 2005. «Naturalmente, alla parte monografica della rivista fanno seguito una serie di rubriche legate a temi come educazione, comunicazione, bioetica, pastorale. La presenza di questi appuntamenti “fissi” serve a garantire al lettore una “costante”, qualcosa che sia sempre presente e che lo spinga a leggere la rivista anche se non è specificamente interessato all’argomento centrale di un dato numero.

La fidelizzazione del lettore, per un periodico venduto per lo più in abbonamento, è fondamentale». Proprio gli abbonati costituiscono lo zoccolo duro dei lettori di Famiglia Oggi, distribuita anche attraverso la rete delle librerie San Paolo: attualmente la tiratura della rivista si aggira intorno alle 3500-4000 copie. «Potrebbero essere di più, in realtà. Il carattere “colto” ma al contempo divulgativo del periodico potrebbe avvicinare un numero più ampio di lettori. Non è escluso che, in futuro, si possa ampliare il ventaglio dei temi trattati e conseguentemente il bacino dei nostri abbonati».

Divulgazione colta. Sembrerebbero essere queste le parole chiave per cogliere l'essenza di Famiglia Oggi. A garantire l'attendibilità e il rigore degli articoli pubblicati è un comitato scientifico composto da docenti universitari; da ciò deriva un prodotto editoriale destinato a un pubblico di “addetti ai lavori” quali mediatori culturali, personale operante nei consultori, operatori delle parrocchie e anche studenti universitari. «Questa nostra natura ci ha preservati dalla crisi economica; le tirature ridotte e la fidelizzazione di un pubblico di nicchia ci permette di affrontare il presente senza subire i contraccolpi della situazione attuale. Inoltre, producendo volta per volta numeri monografici, attiriamo l'attenzione di chi organizza convegni e tavole rotonde sui temi che affrontiamo ». Una scelta oculata e vincente, in questo senso, è quella di legare i temi all'attualità.

Nel 2008, ci ricorda Renata Maderna, il numero sulle politiche familiari fu anticipato alla vigilia delle elezioni politiche, perché vi si trattavano temi che potevano interessare e orientare il dibattito elettorale. La presenza di temi “caldi” non sembrerebbe nascondere particolari insidie, quanto meno per il rapporto con la Chiesa. «Da quando ricopro il ruolo di caporedattore non abbiamo avuto alcun problema in questo senso. Scegliamo con cura i nostri collaboratori ed è proprio in questa scelta il fondamento della nostra sicurezza. Se mi affido a Marina Casini per un parere giuridico sulla fecondazione assistita, sicuramente non metterà fra le righe l'idea che l'embrione possa non essere un essere umano. Senza considerare il fatto che su Famiglia Oggi scrivono anche prelati: il numero sulla pastorale, per esempio, è stato realizzato con la collaborazione diretta della Cei».

Francesco Bianco

(da «La Discussione», 4-5/10/2009, p. 11)

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