LETTERATURA ITALIANA DEL MEDIOEVO E DEL RINASCIMENTO

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Il periodo medievale si divide in alto Medioevo (dal V secolo all’anno 1000) e basso Medioevo (dall’anno 1000 al Trecento). Vari studiosi, però, collocano diversamente la fine del Medioevo: alcuni considerano il Rinascimento parte del Medioevo (facendo così terminare quest’epoca nel Cinquecento); altri protraggono la durata del Medioevo fino al Settecento, quando fu inventata la macchina a  vapore e nacque la civiltà industrializzata.

Durante l’alto Medioevo la grande civiltà sviluppatasi nell’antichità decade progressivamente, sia nella sfera intellettuale sia in quella materiale e organizzativa. Le invasioni barbariche sconvolgono l’organizzazione statale e territoriale; si logorano le infrastrutture (strade, edifici pubblici, mercati); le strutture politiche diventano molto labili e si basano sul potere militare e sulla violenza. Spariscono le scuole, si riduce l’alfabetizzazione (la capacità di leggere e scrivere), le biblioteche sono smantellate, e la maggioranza dei libri viene distrutta. Per questo motivo spariscono per sempre molte opere letterarie e scientifiche dell’antichità.

Lo strumento grazie al quale si mantiene il legame con la cultura antica è il latino, lingua della scienza, dell’amministrazione e della liturgia cattolica conosciuta in tutto il territorio dell’ex-Impero Romano d’Occidente. Sono soltanto i  chierici (e non tutti) a  conoscere il latino e a  potersi fare garanti di una cultura scritta: di solito neanche i  re sanno leggere e scrivere.

L’economia del Medioevo si basa sulle strutture feudali: il re conferisce un feudo (terre e paesi) a  un rappresentante dell’alta nobiltà (suo vassallo) e costui cede alcune parti di questa proprietà ai rappresentanti della nobiltà bassa (valvassori). Nelle terre lavorano contadini liberi o, più spesso, i  “servi della gleba”: contadini che non hanno facoltà di mutare il proprio status sociale, non possono trasferirsi, cambiare professione, ecc. Secondo una famosa distinzione che si trova in un testo francese medievale, la società si divide in bellatores, oratores e laboratores, cioè nobiltà (i  cavalieri), chierici (vescovi, preti, monaci) e lavoratori (contadini, artigiani).

Quasi tutti vivono in estrema povertà e ignoranza. Le tecniche agricole e artigiane sono semplici e garantiscono a  malapena la pura sopravvivenza. La popolazione, malnutrita, è devastata dalle carestie e dalle epidemie.

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[Univerzita Palackého v Olomouci]

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