Francesco
Bianco
(Univerzita Palackého v
Olomouci)
Breve guida alla sintassi italiana
Cesati,
Firenze, 2017
A me mi si può
dire? In bicicletta è complemento di mezzo o di
modo? Il soggetto è colui che compie l’azione? Che cos’è
una dislocazione a destra?
Sono molte le domande che ci poniamo sulla sintassi
dell’italiano, da quelle più semplici a quelle più
complesse, alle quali non è sempre facile trovare una
risposta soddisfacente.
La Breve guida alla
sintassi italiana nasce con l’obiettivo di fornire
un quadro chiaro, semplice e scientificamente
aggiornato: i quattro capitoli del volume, corredati da
centinaia di esempi e da un glossario finale, orientano
insegnanti, studenti e semplici appassionati di lingua
attraverso le strutture sintattiche dell’italiano
scritto e parlato.
(dalla
quarta di
copertina)
1. Premessa
Questo volume nasce da una considerazione: per diverse
ragioni, nei libri che parlano di sintassi dell’italiano,
l’aspetto teorico e l’aspetto pratico, complementari e
ugualmente importanti, vengono quasi sempre divisi. La
prassi sintattica è affidata, per lo più, alle numerose
grammatiche scolastiche e a quelle per stranieri, destinate
in primis a scolari italofoni e a studenti, non
italofoni, delle scuole di lingua. La teoria sintattica è
stata l’oggetto, recentemente, di fortunate e spesso
pregevoli pubblicazioni a carattere didattico, destinate
soprattutto all’insegnamento universitario e alla
divulgazione colta. L’obiettivo che mi sono
posto, accingendomi a scrivere, era sintetizzare, in uno
strumento agile e di facile lettura, adatto tanto a lettori
italofoni quanto a stranieri che studiano l’italiano, queste
due diverse istanze.
Il libro è articolato in
quattro capitoli: il primo, di carattere introduttivo,
fornisce alcune coordinate generali e teoriche; il secondo e
il terzo offrono una descrizione, rispettivamente, della
frase semplice e della frase complessa (o periodo) in
italiano; il quarto presenta le strutture della cosiddetta
sintassi ↓
marcata: costrutti che usiamo tutti i giorni, senza
necessariamente saperli riconoscere e inquadrare
correttamente.
La disposizione dei contenuti
e il modo di presentarli non presuppongono competenze
tecniche particolari. La grammatica tradizionale non è
rifiutata: è il punto di partenza di riflessioni e
considerazioni che, talvolta, la superano, non senza
discuterne le ragioni. In questo modo il lettore è guidato,
potremmo dire, dalla grammatica – intesa come insegnamento
scolastico – alla linguistica – intesa come disciplina
scientifica –. Questo salto non è fine a sé stesso: permette
di risolvere alcuni dubbi che l’analisi tradizionale non
riesce a togliere agli studenti
o ai semplici appassionati di lingua.
Anche la scelta del
vocabolario risente di questa impostazione: parole come
complemento, frase, proposizione,
soggetto, appartenenti alla terminologia della
tradizione grammaticale, sono largamente ricorrenti; i
termini della linguistica estranei a questa tradizione sono
spiegati al momento della loro prima occorrenza o inseriti
nel glossario finale.
Quest’ultimo, oltre a
includere termini della linguistica scientifica (per es.
↓
referente), contiene anche alcune voci della
grammatica tradizionale (per es.
↓
transitivo), per introdurre dettagli solitamente
trascurati dalla scuola – come la distinzione fra verbi
inergativi e inaccusativi – o per chiarire l’uso
che se ne fa nel volume.
La distribuzione della materia
presenta alcuni caratteri conservativi e altri innovativi.
Sostanzialmente tradizionale è l’impianto generale dei
capitoli centrali, in cui si considerano i costituenti della
frase semplice e della frase complessa. Piuttosto che
trattare singolarmente tutti i costituenti, tuttavia, come
fa la maggior parte delle grammatiche, ho preferito
individuare alcune classi di elementi accomunati da
proprietà condivise. Invece di fornire una lista
indifferenziata di complementi e di tipi proposizionali, ho
scelto una classificazione di tipo gerarchico, per meglio
individuare le proprietà fondamentali di ciascuna classe di
elementi. Questa scelta, non convenzionale, mi è sembrata
scientificamente più credibile e più moderna: permette al
lettore, inoltre, di trarre un quadro d’insieme sulla
sintassi che alcune descrizioni più tradizionali
negano.
Il libro è corredato da
ventuno zoom, distribuiti lungo l’arco dei quattro
capitoli: si tratta di quadri di approfondimento di aspetti
comparativi,
metodologici, storici, terminologici, variazionali, scelti
fra quelli che potessero soddisfare la curiosità del lettore
o essergli più utili dal punto di vista pratico.
Nel 2017, inoltre, mi è
sembrato utile servirmi anche delle risorse che offre il
web. Ho dunque allestito uno spazio dedicato alla
pubblicazione di materiali supplementari
(www.francescobianco.net/sintassicesati/),
che non è una semplice replica o appendice del libro su un
supporto digitale. Vi si troveranno integrazioni ai
contenuti del volume, risposte ad alcune domande frequenti,
esercizi di verifica, eventuali rettifiche ad affermazioni
che dovessero rivelarsi erronee o poco chiare, link a
risorse (anche multimediali) affidabili. Sarà uno spazio
interattivo, che renderà questo libro uno strumento
flessibile e continuamente in fieri: sarò grato ai
lettori che volessero segnalare errori, refusi, sviste o
anche solo condividere opinioni e idee, utili ad arricchire
lo spazio.
Questo libro, di
cui assumo l’intera responsabilità, deve molto all’apporto
di svariate persone che, a titolo amicale, mi hanno aiutato
nelle fasi di stesura e di correzione del testo: Fabio
Bartolini, Lucio Bianco, Samuel Bidaud, Carmelo Caruso,
Domenico Cipriano, Vera Cuartero Yague, Maria Antonietta De
Rosa, Rosarita Digregorio, Ciro Guido, Bruno Pace, Benedetto
Russo, Enrica Salvatori, Maria Giulia Serpetta, Jiří Špička
e Raffaella Torchio.
Un
ringraziamento particolare va a Marcello Aprile e Maurizio
Dardano, benevoli revisori del volume.
Non posso
dimenticare, inoltre, gli studenti dei corsi di sintassi
italiana dell’Università “F. Palacký” di Olomouc: il lavoro
svolto con loro è stato la mia prima e più importante fonte
di ispirazione.
Mi si permetta,
infine, di dedicare queste pagine, sulla sintassi
dell’italiano, a chi comincia a impadronirsene proprio in
questi mesi: mia figlia Giulia.
Francesco Bianco
(pp. 11-13)
2.
Indice generale del volume
I. Che cos’è la sintassi.
I.1.
Combinare parole. I.2.Sintassi e morfologia. I.3. La parola,
la frase e il sintagma. I.4. Vari tipi di frase. I.4.1.
Frasi descrittive ed enunciati performativi. I.5. Struttura
sintattica e struttura comunicativa della frase. I.6. Altre
intersezioni. II. La frase semplice. II.1. Che cos’è la
frase semplice. II.2. Il predicato. II.3. Il nucleo della
frase. II.3.1. Argomenti o no? II.3.2. Il soggetto. II.3.3.
L’oggetto diretto. II.3.4. Il complemento d’agente. II.3.5.
L’oggetto indiretto. II.3.6. Altri argomenti indiretti. II.4.
Nucleo e margini. II.5. I modificatori di SN. II.6. I
modificatori di SV. II.7. I modificatori di F. III. La frase
complessa. III.1. Che cos’è la frase complessa. III.2.
Coordinazione e subordinazione. III.3. Tipi di
coordinazione. III.4. La proposizione principale. III.5.
Tipi di subordinazione. III.5.1. Proposizioni argomentali.
III.5.2. Proposizioni non argomentali. III.5.2.1. La
proposizione comparativa. III.5.2.2. La proposizione modale,
strumentale ed esclusiva. III.5.2.3. La proposizione
temporale. III.5.2.4. La proposizione avversativa. III.5.2.5.
La proposizione causale. III.5.2.6. La proposizione finale.
III.5.2.7. La proposizione consecutiva. III.5.2.8. La
proposizione condizionale. III.5.2.9. La proposizione
concessiva. III.5.3. Proposizioni relative. IV. La frase
marcata. IV.1. Frasi canoniche e frasi marcate. IV.1.1. Il
fuoco dell’enunciato. IV.2. Topicalizzazione e
focalizzazione. IV.3. Le dislocazioni. IV.4. Tema sospeso,
tema libero e pre-tema. IV.5. La frase scissa. IV.6. La
frase pseudoscissa. IV.7. La frase presentativa.
Conclusioni.
Glossario.
Bibliografia.
2.1.
Indice degli Zoom
1. L’uso della parola sintassi.
2. L’ambiguità nel latino. 3. Senso compiuto ma non troppo.
4. Frasi senza verbo. 5. Predicativo o no? 6. Gli argomenti
dei nomi (e degli aggettivi). 7. L’omissione del soggetto.
8. L’oggetto preposizionale. 9. Come individuare il
complemento di denominazione. 10. Il soggetto delle
completive implicite. 11. Mentre e quando:
temporali o avversativi? 12. Le causali inferenziali e
metalinguistiche. 13. I diversi valori di perché. 14.
Le costruzioni pseudoipotetiche. 15. Per + infinito
fra causa, fine e concessione. 16. Il “che” polivalente.
17. Le relative improprie e le pseudorelative. 18. La
dislocazione dell’oggetto con referente umano. 19.
Tematizzare ai tempi di Dante (e anche prima). 20. Temi
sospesi e pre-temi in francese. 21. Qual è l’origine della
frase scissa?
3. Parti del libro scaricabili gratuitamente
4. Materiali supplementari
In questa sezione saranno pubblicati
materiali per approfondire i temi del libro: Sono benvenute
le segnalazioni e le domande dei lettori sui contenuti del
volume o su dubbi sintattici di qualsiasi genere. Proverò a
rispondere a tutti.
5.
Rassegna stampa
In questa
sezione saranno raccolte le recensioni e le interviste
all'autore apparse su periodici, riviste scientifiche, blog.
-
Cristiana
De Santis, Pillole di sintassi
[recensione], GVBlog, 10.7.2017
-
Breve
guida per risolvere le amnesie sull'italiano
[recensione],
«la
Repubblica»
(edizione di Firenze), 16.7.2017
-
Gloria Ghioni, Tornare a insegnare a scrivere?
Ripartendo da lettura e sintassi [intervista],
IlLibraio.it, 18.7.2017
-
Il piacere di leggere e scrivere nella “Breve Guida
alla Sintassi Italiana” di Francesco Bianco
[recensione], OggiScuola.it, 26.7.2017
-
Recensione
di Rosarita Digregorio, Treccani.it, 14.9.2017
-
Recensione
di Claudio Marazzini, «Lingua e stile», LII, 2, 2017, p. 312
6. Link
utili
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