LETTERATURA ITALIANA DEL MEDIOEVO E DEL RINASCIMENTO

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Il Medioevo non usa gli strumenti esatti della conoscenza del mondo reale (per es. misurazione del tempo e dello spazio, mappe, scambio di informazioni affidabili). Intere generazioni vivono nella stessa zona, senza mai spostarsi, avendo pochissimi contatti con il mondo esterno, su cui non si possono trovare informazioni. Soprattutto in campagna la gente vive in uno stato di profonda ignoranza. Del resto, si tratta anche di un obiettivo perseguito consapevolmente dal ceto dominante: nella visione di chi governa, i  contadini sono nati solo per lavorare e per produrre cibo per le città. Dai cittadini, i  contadini sono spesso percepiti più come bestie che come uomini.

Non si distingue bene tra realtà e fantasia, tra storia e leggenda. Si crede all’esistenza di esseri soprannaturali che vivono nei boschi, nei laghi, nel mare, in paesi lontani. Si crede alle proprietà magiche di certe piante o  di certe pietre. La gente vive a  stretto contatto con la natura e cerca di leggere in essa le informazioni di cui ha bisogno. Interpreta fenomeni e oggetti naturali in modo simbolico: in altre parole, oltre alla loro funzione normale, assegna loro anche una funzione per così dire “traslata”, allegorica. Per es., la colomba simboleggia lo spirito santo; l’uomo, il leone, il toro e l’aquila sono il simbolo degli evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni; la fenice (uccello che risorge dalle proprie ceneri) o  il pellicano (che, secondo le credenze, si lacera il petto e alimenta con il proprio sangue i  suoi piccoli) rappresentano il Cristo. La Chiesa usa metafore legate alla pastorizia: gli ecclesiastici sono indicati come buoni pastori e i  credenti come un gregge. Cristo è rappresentato come un agnello sacrificale.

Si percepisce il mondo non come un sistema naturale ma come il libro di Dio, in cui egli ha disseminato dei messaggi. La gente si sente minacciata a  ogni passo dal diavolo tentatore e ha paura dell’Inferno. Nel Medioevo esiste un pensiero dualistico che riduce tutti i  fenomeni a  due opposti: Inferno-Paradiso, corpo-anima, angelo-diavolo, bene-male, ecc.

Il simbolismo e il dualismo sono tendenze presenti a  tutti i  livelli: a  partire dalle credenze e leggende della gente semplice, fino alle allegorie e ai concetti più complicati della cultura alta, trasmessi dai trattati e dalla letteratura didattica, per es. dai lapidari (descrizioni delle pietre preziose e del loro potere) e dai bestiari (descrizioni di animali reali e leggendari con le loro qualità morali).

Dopo l’anno Mille, con lo sviluppo dei rapporti sociali e della mobilità, nelle città diventano comuni il pensiero laico e uno sguardo più empirico sulla realtà. Le scuole diffondono l’alfabetizzazione nella classe media.

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[Univerzita Palackého v Olomouci]

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