Il Medioevo non usa gli strumenti
esatti della conoscenza del mondo reale (per es.
misurazione del tempo e dello spazio, mappe, scambio
di informazioni affidabili). Intere generazioni
vivono nella stessa zona, senza mai spostarsi,
avendo pochissimi contatti con il mondo esterno, su
cui non si possono trovare informazioni. Soprattutto
in campagna la gente vive in uno stato di profonda
ignoranza. Del resto, si tratta anche di un
obiettivo perseguito consapevolmente dal ceto
dominante: nella visione di chi governa, i
contadini sono nati solo per lavorare e per produrre
cibo per le città. Dai cittadini, i contadini sono
spesso percepiti più come bestie che come uomini.
Non si distingue bene tra realtà e
fantasia, tra storia e leggenda. Si crede
all’esistenza di esseri soprannaturali che vivono
nei boschi, nei laghi, nel mare, in paesi lontani.
Si crede alle proprietà magiche di certe piante o
di certe pietre. La gente vive a stretto contatto
con la natura e cerca di leggere in essa le
informazioni di cui ha bisogno. Interpreta fenomeni
e oggetti naturali in modo simbolico: in
altre parole, oltre alla loro funzione normale,
assegna loro anche una funzione per così dire
“traslata”, allegorica. Per es., la colomba
simboleggia lo spirito santo; l’uomo, il leone, il
toro e l’aquila sono il simbolo degli evangelisti
Marco, Matteo, Luca e Giovanni; la fenice (uccello
che risorge dalle proprie ceneri) o il pellicano
(che, secondo le credenze, si lacera il petto e
alimenta con il proprio sangue i suoi piccoli)
rappresentano il Cristo. La Chiesa usa metafore
legate alla pastorizia: gli ecclesiastici sono
indicati come buoni pastori e i credenti come un
gregge. Cristo è rappresentato come un agnello
sacrificale.
Si percepisce il mondo non come un
sistema naturale ma come il libro di Dio, in
cui egli ha disseminato dei messaggi. La gente si
sente minacciata a ogni passo dal diavolo tentatore
e ha paura dell’Inferno. Nel Medioevo esiste un
pensiero dualistico che riduce tutti i fenomeni a
due opposti: Inferno-Paradiso, corpo-anima,
angelo-diavolo, bene-male, ecc.
Il simbolismo e il dualismo sono
tendenze presenti a tutti i livelli: a partire
dalle credenze e leggende della gente semplice, fino
alle allegorie e ai concetti più complicati della
cultura alta, trasmessi dai trattati e dalla
letteratura didattica, per es. dai lapidari
(descrizioni delle pietre preziose e del loro
potere) e dai bestiari (descrizioni di
animali reali e leggendari con le loro qualità
morali).
Dopo l’anno Mille, con lo sviluppo
dei rapporti sociali e della mobilità, nelle città
diventano comuni il pensiero laico e uno
sguardo più empirico sulla realtà. Le scuole
diffondono l’alfabetizzazione nella classe media.