LETTERATURA ITALIANA DEL MEDIOEVO E DEL RINASCIMENTO

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Il sapere si produce e si conserva, per molto tempo, solo nei monasteri. La disciplina più illustre è la teologia, ma nel Basso Medioevo, quando la Chiesa tende a  sistematizzare teologicamente tutto il sapere del mondo (durante il periodo del predominio della cosiddetta filosofia scolastica, nei secoli XII-XIV), si diffondono anche altre conoscenze derivate dai libri di filosofia antica (scienze naturali, medicina, geografia, poetica, storia, ecc.). Si sviluppa anche la logica. La Chiesa ci ha tramandato una grande parte del sapere antico, ma non tutto: si è salvato ciò che la Chiesa o  i  singoli chierici hanno trovato in qualche modo utile o  interessante (secondo il proprio punto di vista, non secondo il nostro).

Dopo l’anno Mille nascono le università, che contribuiscono a  sistematizzare il sapere e la sua trasmissione. La prima università in assoluto è quella di Bologna (1088). Le università hanno due gradi. Al primo grado si studiano le sette arti liberali: il trivio (grammatica, retorica, dialettica) e il quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia, musica). Al secondo grado si studia la teologia. In tutte le università si insegna in latino, cosa che permette loro di avere carattere internazionale (il latino, infatti, è all’epoca una vera e propria lingua di scambio internazionale, per certi versi come lo è oggi l’inglese). Le università diventano centri di discussioni filosofiche ed erudite, in cui si conducono anche battaglie ideologiche. Tutto il sapere è fondato sui libri e sulla speculazione filosofica; nelle scienze naturali sono rari i  procedimenti empirici (fondati, cioè, su osservazioni e su esperimenti). Gli studi di letteratura mirano perlopiù all’insegnamento del latino e alla descrizione formale. Nel Trecento, tuttavia, in alcune università esistono anche corsi in cui si impiegano elementi di filologia e in cui si conduce un’analisi più profonda dei testi.

< La cultura popolare | L'immaginario >

[Univerzita Palackého v Olomouci]

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