LETTERATURA ITALIANA DEL MEDIOEVO E DEL RINASCIMENTO

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Non sappiamo se Laura sia realmente esistita: molto probabilmente è solo un’invenzione di Petrarca. Come già in alcuni poeti provenzali, c’è una distanza di spazio e di tempo che separa Petrarca dalla sua donna. Laura esiste nei ricordi, nelle visioni, ma non è mai presente. È un pensiero costante di Petrarca, il maggior fattore che influenza la sua vita. I  minimi cambiamenti di umore di Laura hanno un forte influsso sul poeta. Come personaggio letterario, Laura è però più viva e reale rispetto alla Beatrice di Dante o  alle donne della lirica italiana medievale. Petrarca utilizza i  tipici attributi della bellezza femminile (capelli biondi, occhi, bocca) ma ne aggiunge anche altri (seno, passo, piedi) e soprattutto crea con questi elementi immagini di grande sensualità, in cui Laura appare come un vero oggetto erotico – per es. nella famosa canzone Chiare, fresche et dolci acque (RVF 127), in cui il poeta immagina Laura nuda che fa il bagno in un fiume e si stende sull’erba. Petrarca, durante i  lunghi anni del suo innamoramento, ammette anche che Laura invecchi (una cosa impensabile presso i  poeti precedenti), mantenendo però sempre gran parte della sua bellezza.

Nonostante la figura centrale di Laura, il tema più importante dei Fragmenta è il poeta stesso – la sua memoria, le sue emozioni, le sue riflessioni, la sua esperienza amorosa. La novità è che Petrarca si concentra sulla propria psicologia e sul pensiero di Laura, per farli più autentici. Non segue la tradizione: non riflette “scientificamente” sull’amore; non tratta gli effetti della donna-angelo sul poeta; non si occupa della donna da un punto di vista teologico, ecc.

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[Univerzita Palackého v Olomouci]

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