La crisi non
colpisce il mercato di nicchia
ROMA - Una realtà
editoriale “piccola” ma di qualità. Nel parlare di Lindau,
il direttore Ezio Quarantelli tradisce un comprensibile moto
di soddisfazione e orgoglio. Nata nel 1989, come piccola
casa editrice di varia, dopo un paio d'anni ha concentrato i
propri sforzi nel campo dell'editoria di argomento
cinematografico, settore in cui ha mantenuto (nel panorama
italiano) per diverso tempo una posizione preminente.
«Da
circa 7 anni però – precisa Quarantelli - pubblichiamo
prevalentemente saggistica legata ad argomenti quali
l'attualità, la politica, la religione e la spiritualità.
Alcuni anni fa inoltre abbiamo acquisito altri due marchi,
Età dell'Acquario e Anteprima, caratterizzati da una
produzione differente».
Potrebbe citare
un autore particolarmente significativo?
Diversi autori
sono ormai associati al nostro marchio. Mi viene in mente
Rodney Stark, l'illustre sociologo delle religioni di cui
stiamo pubblicando l'opera all'interno delle nostre collane.
Chi sono i
lettori maggiormente interessati?
Innanzi tutto sono
lettori “forti”; la nostra è una saggistica impegnativa,
poco adatta al lettore occasionale. Se dovessi provare a
tracciare l'identikit del nostro lettore ideale direi un
indivuo colto, moderato, di orientamento cattolico liberale,
ma che ama pensare con la propria testa.
Come affronta
una casa editrice come la sua la crisi economica in atto?
Per certi versi
noi siamo una realtà fortunata. Siamo una piccola società
editrice, in cui lavorano una decina di persone, con una
produzione di circa 80-90 novità all'anno. L'essere piccoli,
agili e l'avere come riferimento un pubblico “di nicchia” ci
aiuta a galleggiare e ad affrontare la crisi meglio di altre
realtà.
Qual è il compito
di un editore nel dibattito interno alla comunità cattolica
e qual è la posizione di Lindau nei confronti della Santa
Sede?
Credo che il ruolo
di un editore sia sempre quello di stimolare e dar voce al
dibattito, con onestà. Nel caso specifico di alcuni temi di
bioetica, per citare un esempio attuale, le posizioni che
abbiamo maggiormente rappresentato, attraverso i nostri
libri, sono piuttosto vicine a quelle del magistero
pontificio; ma si tratta, a ben vedere, di posizioni
largamente minoritarie, che avevano bisogno di essere
sostenute nell'interesse di un dialogo equilibrato.
Personalmente, quando valuto la pubblicazione di un titolo,
mi preoccupo molto poco di quale sia l'opinione della
gerarchia ecclesiastica nei confronti del tema trattato..
servizio a cura di
Francesco Bianco
(da «La Discussione»,
3/4/2009, pp. 6-7) |