Quando scrive, Petrarca si presenta
soprattutto come poeta e studioso. Spesso
racconta quanto gli siano cari i libri, la quiete,
la vita semplice, come ami concentrarsi sulla
scrittura delle proprie opere. Proclama di detestare
il rumore delle grandi città, la vita piena di
affari politici o economici, gli onori. In realtà
Petrarca sembra molto ambizioso e desideroso di
essere vicino ai luoghi del potere politico.
Tant’è vero che è molto abile a stringere e
mantenere rapporti con grandi personaggi del suo
tempo: imperatore, papi, cardinali, re, principi,
condottieri, ecc. Pochissimi letterati nella storia
hanno goduto di tanta stima tra le alte gerarchie
del potere. Nella sua vita ottiene anche un onore
eccezionale: in Campidoglio, a Roma, viene
incoronato poeta con la corona d’alloro, secondo
l’uso nella Roma antica, che celebrava così i poeti
ufficiali.
Petrarca ha un’idea elitaria della
poesia come vertice del lavoro intellettuale.
sostiene che il poeta, nella società, dovrebbe avere
un posto „alto“, al fianco del principe, come
succedeva nella Roma antica. È da questo punto di
vista che egli si rivolge ai grandi signori, porta
loro esempi dalla storia antica, apprezza la loro
amicizia, li incoraggia a imprese virtuose. Spesso
li critica (soprattutto l’imperatore Carlo IV); lo
fa però richiamandosi ad alti ideali, condivisi da
tutti, perciò la sua critica non lo mette a
rischio. Le sue proposte politiche hanno, fra gli
obiettivi, l’aumento del prestigio dell’Italia
(grazie al ritorno del
papa e
dell’imperatore a Roma). Petrarca è quindi capace
di superare il “campanilismo” (attaccamento politico
alla propria città, tipico dell’Italia medievale) e
di vedere l’Italia come un unico grande paese
(erede della Roma antica), destinato a governare
tutto il mondo.
Nelle sue opere Petrarca si fa
giudice della sua epoca. La misura con il metro
della Roma antica e constata che tutto è in degrado.
Soprattutto, è degradata la “virtù”: la capacità di
fare grandi cose, di combattere con coraggio, di
essere capaci di sacrificarsi, di vivere nella
semplicità e non nel lusso.