L’amore è il tema dominante di questa
autobiografia, ma non è l’unico. Nessuno vive solo
d’amore, perciò Petrarca, per rendere la storia più
ricca e realistica, utilizza vari altri elementi
della sua vita: in particolare, troviamo molte
poesie dedicate alla famiglia Colonna, che
proteggeva Petrarca quando era giovane. Altre poesie
sono dedicate a vari amici e poeti. Ci sono anche
canzoni politiche, tra le quali la
famosissima
canzone patriottica
Italia mia (RVF 128), in cui l’autore
deplora la lotta fra gli stati italiani, oppure il
gruppo di sonetti in cui critica, con un’eccezionale
rabbia, la curia avignonese (RVF 136-138).
Il titolo Fragmenta allude al
fatto che questa storia autobiografica non è
raccontata in modo continuo e pienamente
comprensibile. Ogni testo ha la sua autonomia, il
suo valore: è un frammento dell’esistenza.
La storia procede per piccoli episodi
e cicli. È visibile l’oscillazione delle emozioni
di Petrarca, il quale da una parte ama e ammira
Laura, dall’altra si tormenta per la sua
irragiungibilità o per il conflitto interiore
tra l’amore terreno e la fede cristiana. In alcuni
testi o gruppi di testi racconta con entusiasmo
vari momenti del suo amore, poi cade subito in uno
stato di disperazione, poi torna alla gioia e così
via. Si possono trovare queste oscillazioni anche in
uno stesso testo, per es. nella canzone Di
pensier in pensier (RVF 129). Petrarca si
presenta come un uomo che ha perso il controllo di
se stesso e tutto il suo bene dipende dalla donna
amata. Le poesie hanno un valore autonomo ma sono
anche, con grande raffinatezza, collegate insieme
tramite motivi, rime, analogie, immagini uguali,
ecc. La storia è tenuta bene insieme anche grazie
all’ordinamento temporale. Petrarca ricorda gli
anniversari dell’incontro con Laura, della sua
morte, ecc.